Nasce la Stella di Fondazione Trapianti Onlus: prima premiata, l’ASST Cremona

di Francesca Boldreghini

Grande commozione in Sala Puerari, alla cerimonia di consegna del riconoscimento

In occasione della Giornata Nazionale della Donazione di Organi e Tessuti 2023, indetta dal Ministero della Salute per domenica 16 aprile, è nata la “Stella di Fondazione Trapianti Onlus”, in collaborazione con Regione Lombardia, come riconoscimento, attribuito da una Fondazione indipendente, per le buone pratiche cliniche nel complesso processo che rende possibile nelle strutture sanitarie autorizzate la donazione di organi e di tessuti.

Prima struttura “premiata”, l’ASST Cremona, che si è distinta per il particolare impegno, della dirigenza e del personale sanitario, nelle azioni di governo e nella gestione clinica del processo di donazione e trapianto, come risulta dall’analisi dei dati raccolti, ma anche nell’attenzione a cogliere le diverse opportunità che favoriscono la crescita della cultura della donazione nella comunità̀ civile.

La cerimonia di consegna del riconoscimento si è svolta sabato 15 aprile, a Cremona, nella Sala Puerari di Via Ugolani Dati 4, nel corso del convegno “Tra due vite, una stella. Il racconto di pazienti, familiari e sanitari” organizzato dall’ASST Cremona, con il patrocinio e in collaborazione con l’ATS Val Padana, il Comune di Cremona e la Sezione Provinciale di Cremona dell’Aido.

L’evento, moderato dall’addetta stampa dell’ASST Cremona Stefania Mattioli, è iniziato con l’intervista alla cremonese Laura Mazzeri, autrice del libro “Tra due vite. L’attesa, il trapianto, il ritorno” (Giunti editore), in cui racconta la sua esperienza di trapianto di fegato, avvenuto il 22 aprile 2009, in fin di vita. La scrittrice ha ricordato, commossa, la pena dell’attesa, vissuta con il tormento di dover “abbandonare” due figli ancora piccoli, di 7 e 13 anni, e la gioia della rinascita, grazie al suo donatore che, ogni anno, nell’avversario della sua morte, onora con una lunga camminata a Milano, sua città d’adozione, come per accompagnarlo a “vedere cose belle”. E in questo gesto si avverte l’eco di una poesia scritta per sublimare la percezione del risveglio del suo corpo, fino a poco tempo prima, morente: “Poso le mie mani là dove sei tu, giovane cavaliere. Voglio contenerti come fa una culla (…) Non posso, non voglio, vedere la tua fine. Preferisco pensare di portarti a spasso, giovane figlio di una vita nuova”. Ma è soprattutto con il prendersi cura dell’organo ricevuto che la Mazzeri racconta di onorare, ogni giorno, il suo donatore, perché “se la vita è un privilegio – conclude – lo è doppiamente dopo il trapianto”.

Toccanti le testimonianze dei familiari di due donatori, Franca Piazzi, mamma di Matteo, scomparso a soli 20 anni nel 2018 e primo caso di prelievo di polmoni a cuore fermo eseguito all’ASST Cremona, che ha spiegato come il desiderio di lasciare una traccia di suo figlio abbia prevalso nella tragedia. Si percepisce chiaro il dolore nel suo sguardo, ma anche un senso di conforto in quel gesto di solidarietà che ha saputo far nascere nuova vita. Lo stesso sollievo lo ha raccontato  Gianluca D’Amato, che ha espresso il consenso alla donazione per onorare la bontà d’animo dell’amata mamma Graziella, infermiera della Neurologia deceduta, nei mesi scorsi, proprio a causa di una malattia cronica neurologica: “Acconsentire alla donazione degli organi è stata come una tregua della nostra sofferenza e la notizia che il nostro gesto aveva restituito la vita a tre persone – come raccontato poco dopo da Elisa Pizzera, infermiera del coordinamento dell’ASST di Cremona – è stata una luce nel buio del nostro dolore”.

Vite rinate, vite donate: un incrocio di destini reso possibile da un lungo percorso assistenziale, dall’iscrizione in lista d’attesa del paziente, fino all’intervento di trapianto e al successivo monitoraggio nella fase di follow-up. È quanto emerge dagli interventi del Direttore del Dipartimento di emergenza urgenza ASST Cremona, Enrico Storti e del Responsabile Coordinamento locale dell’ASST Cremona, Alberto Bonvecchio, che hanno spiegato come il sistema dei trapianti funzioni come un modello organizzativo in cui lavorano in team tutti i professionisti e le strutture che operano sul territorio, cooperando in un processo complesso, clinico, organizzativo e gestionale, che costituisce un LEA, ossia una prestazione che il SSN è tenuto a garantire e, insieme, una dovere etico e professionale dell’operatore sanitario. Una rete, quella Nazionale dei Trapianti, “dove ogni piccolo nodo è fondamentale per la tenuta di tutto il sistema”, come ha affermato il Coordinatore Regionale Trapianti, Giuseppe Piccolo, in un intervento commosso ma fermo nel chiarire come “la presa in carico dell’assistito non termini con sua la morte ma prosegua con il rendere possibile la donazione”, necessità etica prima ancora che protocollo sanitario e giuridico.

Il lavoro di équipe affinché il sistema trapianti funzioni si può sicuramente ampliare alle istituzioni, chiamate a lavorare sul territorio: è la volta della Responsabile della Promozione della Salute e Prevenzione Fattori di Rischio Comportamentali ATS Val Padana, Elena Maria Rossi, che ha portato sul tavolo dei relatori azioni concrete e impattanti sulla società, e del Direttore Generale ATS Val Padana, Salvatore Mannino, che ha parlato dell’importanza di lavorare sulle life skills, abilità e competenze privilegiate per promuovere l’educazione alla salute di cui la cultura della donazione è parte integrante. A chiudere gli interventi istituzionali, il Sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti che, dopo aver enunciato i dati positivi di della “Scelta in Comune” con una crescita delle espressioni di consenso al momento del rilascio o rinnovo della carta d’identità dalle 20 del 2015 alle 2.735 del 2022 (900 già nei primi 3 mesi del 2023), ha guardato con orgoglio alla sanità cremonese come una sanità che funziona e ciò non solo per la qualità professionale del servizio offerto, ma anche per la grande umanità del personale sanitario “che scorre come un fiume di bellezza che pervade la società” – dice – “proprio come la cultura del dono, che perpetua la vita con un sapore di eternità”.

Parole di straordinaria intensità, miglior preludio possibile per il momento più importante della mattinata: la consegna della Stella di Fondazione di Fondazione Trapianti all’ASST Cremona. A premiare la struttura ospedaliera, la Presidente di Fondazione Trapianti Onlus, Marina Morgutti, assieme al Coordinatore Scientifico di Fondazione Trapianti Onlus, Sergio Vesconi, a nome anche degli altri membri del Comitato scientifico del progetto, Francesca Poli, Policlinico di Milano, Vincenzo Longo, Università Bocconi, Vittorio Mapelli, Università Statale Milano, Nicoletta Orthmann, Coordinatrice medico-scientifica di Fondazione ONDA, Giuseppe Vanacore, Presidente di ANED, Francesca Boldreghini, Vicepresidente di Fondazione Trapianti Onlus, Leonio Callioni, Direttore dell’organo sociale di Fondazione Trapianti Onlus e Consigliere Nazionale di AIDO.

La Stella di Fondazione Trapianti all’ASST Cremona è un riconoscimento dei risultati osservati nelle diverse articolazioni dei percorsi donativi (cuore battente, cuore fermo, tessuti) e delle altre iniziative messe in campo, come la stesura del protocollo aziendale per la gestione del fine vita, gli interventi nelle scuole e nella comunità civile e la collaborazione con le associazioni”, hanno dichiarato Morgutti e Vesconi, nella convinzione che soddisfare il bisogno di salute dei pazienti in lista d’attesa per un trapianto sia un traguardo possibile solo grazie a un solido assetto organizzativo, in capo agli organismi dirigenti, che consenta ai sanitari di concretizzare le loro azioni, grazie alle loro competenze e alla loro passione.

 

 

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