IL CNTO COMPIE 10 ANNI

Compie dieci anni il Centro Nazionale Trapianti Operativo (CNTO). La Cerimonia per il decennale si è tenuta il 28 settembre all’Iss. Il Ministro della Salute Orazio Schillaci ha ricordato l’attività in continua crescita dell’ente e ha sottolineato l’importanza di rafforzare le iniziative di comunicazione e di sensibilizzazione per promuovere la cultura della donazione di organi, tessuti e cellule. Grazie all’attività di questo organismo, fondato dal dottor Alessandro Nanni Costa, e che ricalca l’organizzazione del Nord Italian Transplant program (NITp), abbiamo registrato, non solo un incremento dei trapianti, anche in urgenza, e l’attenuazione degli squilibri territoriali, ma anche un maggior livello di equità nella gestione delle liste e nell’assegnazione degli organi.

di Approfondimento di Sergio Vesconi

Introduzione di Francesca Boldreghini

Il 28 settembre si è svolta a Roma, presso l’Istituto Superiore di Sanità, la cerimonia per il decennale del Centro Nazionale Trapianti Operativo (CNTO), la struttura del Centro Nazionale Trapianti che ha il compito di gestire tutti i programmi di trapianto che hanno come bacino di utenza il territorio nazionale e tutti gli altri programmi che, ai fini della sicurezza e dell’efficienza, esigono una gestione centralizzata. Tra questi, ad esempio, ci sono le urgenze, il programma pediatrico e gli scambi di organi con i Paesi europei. Inoltre, l’équipe operativa assegna direttamente circa il 25% di tutti gli organi disponibili e valuta l’idoneità di tutti quei donatori caratterizzati da alcune problematiche, avvalendosi degli esperti della rete nazionale trapianti.  

La cerimonia si è svolta alla presenza del ministro della Salute Orazio Schillaci, del neo-commissario Rocco Bellantone, del presidente della commissione Affari sociali del Senato Francesco Zaffini, del coordinatore della commissione Salute della Conferenza delle Regioni Raffaele Donini e del direttore generale dell’Iss Andrea Piccioli. 

Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha ricordato che “accorciare le distanze, ridurre le disparità territoriali e garantire un accesso più equo alle prestazioni sanitarie sono le priorità per il nostro Servizio Sanitario e, in questo senso, il Centro Nazionale Trapianti Operativo e tutta la Rete Nazionale Trapianti costituiscono, senza dubbio, un esempio virtuoso da valorizzare”.

Il Ministro si è soffermato sul tema delle troppe opposizioni alla donazione: “Un trapianto non dipende soltanto dalle capacità tecnico-scientifiche e dai livelli organizzativi della rete sanitaria, ma anche dalla disponibilità di un organo liberamente donato da qualcuno al momento della morte. Negli ultimi 10 anni, è rimasta sostanzialmente invariata la percentuale relativa alle opposizioni al prelievo degli organi, una volontà negativa espressa stabilmente ogni anno da circa un terzo dei cittadini interpellati. Dobbiamo rafforzare le iniziative di comunicazione e di sensibilizzazione per diffondere la cultura del dono. La donazione è un gesto di civiltà che non costa nulla e che ogni anno salva la vita di quasi 4mila persone. Potrebbero essere molte di più, se in numero sempre maggiore dicessimo di sì. Questo è il messaggio chiave che anche oggi, in occasione di questo decennale, vogliamo veicolare e che ci vedrà tutti fortemente impegnati”.

Il neo-commissario straordinario dell’Istituto Superiore di Sanità, Rocco Bellantone, ha sottolineato lo straordinario valore umano del trapianto e della donazione: “Tra le perle che l’ISS annovera c’è sicuramente il Centro nazionale trapianti e la parte operativa. Il trapianto è l’emblema massimo della carità e dell’amore verso la persona. Dobbiamo lottare per fare capire che la donazione degli organi, così come quella del sangue o dei tessuti, sono tutti atti d’amore che danno vita e qualità di vita. Su questo fronte ci vuole un organo garante che aiuti la comunicazione con i cittadini e questo garante non può che essere l’ISS”.

L’impegno dell’ISS a sostegno del CNT è stato ribadito anche dal direttore generale dell’Istituto Andrea Piccioli, che per statuto riveste anche il ruolo di presidente del CNT: “Il CNT operativo è stato, specialmente negli anni bui della pandemia, protagonista indiscusso della capacità dell’ISS di adeguarsi alle necessità dell’emergenza. Oggi, davanti alla sfida del cambiamento, l’ISS vuole essere protagonista anche del dopo, rimanendo fedele alla propria vocazione di ricerca, di sperimentazione, di formazione e di innovazione”.

Tutti gli interventi che si sono susseguiti nel corso della cerimonia hanno sottolineato, pur da diverse angolazioni, il grande impatto che questo evento ha avuto sullo sviluppo dell’attività trapiantologica in Italia.

Vorremmo sottolineare alcuni passaggi cruciali.

L’attivazione di un centro di coordinamento operativo a livello nazionale, in grado di monitorare in tempo reale tutta l’attività delle diverse articolazioni presenti sul territorio, nell’iter che va dalla segnalazione del potenziale donatore fino all’assegnazione degli organi, ha dato concreta attuazione al principio fondante del sistema dei trapianti in Italia, quello della rete.

In questo modello, tutti i punti sono effettivamente interconnessi tra loro, nel momento in cui gli eventi accadono: questo facilita il superamento di logiche localistiche, garantisce la massima trasparenza al sistema e il miglior utilizzo delle risorse disponibili, non solo in termini quantitativi (utilizzo di tutti gli organi idonei), ma anche etico-qualitativo, con l’assegnazione dell’organo al ricevente con più grande bisogno, in una sorta di lista nazionale.

Idealmente si vorrebbe che gli organi via via disponibili siano assegnati al “miglior ricevente possibile”, secondo una priorità dettata da criteri di necessità clinica (gravità): questo approccio deve essere opportunamente contemperato da fattori legati al buon utilizzo della risorsa (il “transplant benefit” degli anglosassoni) e di ordine organizzativi-logistici, attraverso la definizione di procedure condivise nella rete.

Grazie all’attività del CNT operativo, abbiamo registrato, quindi, non solo un incremento dei trapianti, anche in urgenza, e l’attenuazione degli squilibri  territoriali, ma anche un maggior livello di equità nella gestione delle liste e nell’assegnazione degli organi.

Il CNT operativo non nasce dal nulla, ma ricalca l’assetto organizzativo presente in Spagna, la nazione in Europa con le migliori prestazioni in questo campo, e soprattutto, a nostro parere, quello attivo dalla sua nascita presso il Nord Italian Transplant program (NITp). 

Un organismo fondato il 20 febbraio 1976, grazie all’intuizione dei professori Girolamo Sirchia, Piero Confortini ed Edmondo Malan, sull’esempio delle organizzazioni che nascevano in quegli anni in tutta Europa, per coordinare grazie a una struttura largamente interregionale, tutti gli atti sanitari che portano dal prelievo al trapianto ed assegnare gli organi secondo i criteri condivisi dagli operatori. 

Da allora, il NITp riunisce i professionisti del prelievo e del trapianto in un’area che comprende le Regioni Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche e Provincia Autonoma di Trento, ed ancora oggi rappresenta una realtà nel panorama nazionale della donazione e del trapianto, centralizzando il coordinamento operativo e l’assegnazione degli organi presso il Centro di Riferimento dell’Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, dove confluiscono tutte le liste d’attesa dei centri trapianto afferenti, in collaborazione con il Centro Nazionale Trapianti.

Ricordiamo, per inciso, che con la nascita del CNT operativo è venuta meno la funzione di due dei tre centri interregionali prima esistenti (AIRT per le regioni centrali e OCST per quelle meridionali), attivi solo per la gestione degli organi che non venivano allocati nella regione della donazione, mentre il NITp, proprio in virtù delle sue peculiari caratteristiche, continua a svolgere le proprie funzioni, sempre in continua collaborazione con il CNT.

Come tutte le creature, anche il CNT operativo ha un “papà”, il dottor Alessandro Nanni Costa, che è stato il direttore del CNT, dalla sua partenza fino al 2019, e che si è sempre impegnato per la realizzazione di questo progetto che rientrava a pieno titolo nella visione dello sviluppo del mondo del trapianto in Italia.

In questa sua iniziativa, ha potuto contare sulla collaborazione di molte persone, dell’area sanitaria e amministrativa, per superare tutte le difficoltà, dal reperimento della sede, alla dotazione tecnologica, al collegamento informatico di tutte le strutture periferiche, al superamento delle consuetudini locali, alla condivisione di protocolli e procedure e, infine, a quello del personale dedicato, ricordando che si tratta di una attività continuativa sulle 24 ore per tutti i giorni dell’anno.

In questo ambito un aspetto essenziale, e innovativo, è stata la piena valorizzazione del personale infermieristico, che sotto la guida dell’allora responsabile del CNT operativo, la dottoressa Lucia Rizzato, e attraverso adeguati percorsi formativi, ha acquisito le competenze necessarie per la gestione di questi complessi processi, in stretta collaborazione con la componente medica.

Infine, un commento personale: una cerimonia sobria, ma con la consapevolezza in molti dei presenti di aver dato il proprio contribuito alla nascita del CNT operativo, un passaggio importante nello sviluppo dell’attività trapiantologica in Italia.

 

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